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Pierpaolo Giunta da "mister" in Belgio |
Da quasi 13 anni risiede in Belgio dove ha messo
sù famiglia (moglie e due figli) dando vita a una crescente attività lavorativa,
due supermercati di alimentazione biologica ed erboristeria da portare avanti,
cui si è aggiunta di recente l'importazione e la distribuzione di prodotti
italiani bio, segno che il legame con l'Italia è inscindibile. Ma, soprattutto, in
lui non si è mai placata l'innata passione per il calcio, grazie alla quale il
43enne messinese Pierpaolo Giunta si fece strada da giocatore in club messinesi importanti
come Camaro, Gioiese, Milazzo, Orlandina, Barcellona, Acr Messina, Ghibellina,
Santa Chiara Giostra (due campionati vinti nel 1994/95 e 1997/98, entrambi con Pasquale Sturniolo allenatore), Spadaforese e Riviera Nord Messina.
E così, dal 2001 ad oggi, non prima di essersi
adattato alla nuova realtà dal punto di vista degli usi e costumi (in primis con
le nuove lingue da imparare), anche in Belgio il buon Pierpaolo ha avuto modo
di farsi conoscere ed apprezzare, umanamente e calcisticamente, prima
concludendo la carriera da giocatore e poi intraprendendo quella di allenatore.
Ma preferiamo lasciare la parola a Giunta
affinché inizi il suo lungo racconto: "Io
sono in Belgio da più di 12 anni. Ho deciso di emigrare in quanto mia moglie
aveva la famiglia già qui. Quando sono
arrivato, non conoscendo la lingua è stata dura: oltre al francese, infatti, si
parla il fiammingo. Ho aperto quasi subito un supermercato di alimentazione
biologica ed erboristeria, le cose sono andate benissimo ma il pallone mi
mancava. Io provenivo da un'annata fantastica trascorsa alla corte del Prof.
Lillino Tracuzzi (al Riviera Nord, nel 2000/01, ndr), perciò ero abbastanza
allenato. Nella stagione 2003/04 mi sono presentato allo Scup Jette (zona nord Bruxelles), squadra militante nel torneo
belga di Promozione equivalente alla nostra Interregionale. Dopo una settimana
di test mi proposero un contratto di un anno (in Belgio tutte le squadre di
qualsiasi categoria fanno contratti). L'impatto con il nuovo modo di pensare e
di intendere il calcio non è stato dei più facili. Il tempo di trascorrere
qualche partita in panchina, ho avuto poi la mia grande occasione sfruttandola
al meglio: entrato a gara in corso, ho segnato infatti al 62' con un da fuori
area quello che sarebbe stato il gol decisivo dell'1-0 finale a nostro favore".
E da questo istante entra nel vivo l'esperienza
calcistica belga di Pierpaolo: "Da
quel momento tutto è cambiato e lo Scup Jette vinse il campionato. L'anno dopo
(2004/05) rinnovai il contratto, ma molti ragazzi con cui avevo ottimi rapporti
erano andati via, per cui tra alti e
bassi nella categoria superiore ci classificammo ottavi. A quel punto presi la
decisione di lasciare, perché nel frattempo avevo aperto un secondo supermercato.
Andai ad abitare in un quartiere fiammingo, Strombeek-bever, dove ebbi
occasione d'incontrare Christian Wouters, un ex compagno dello Scup che in quel
momento era l'allenatore in seconda nella squadra del quartiere, il K.F.C.
Strombeek. Club blasonato a livello giovanile con una struttura da fare invidia
alle nostre formazioni professionistiche: 4 campi rigorosamente in erba più uno
stadio paragonabile al nostro "Giovanni Celeste" di Messina. In breve, nel 2006/2007 firmai un nuovo contratto questa volta biennale
diventando il beniamino del pubblico e in particolare del presidente".
Non sono mancate le difficoltà ma anche un colpo
di fortuna: "Purtroppo, a causa dei
dissidi in un spogliatoio diviso tra francofoni e fiamminghi, le cose inizialmente
non andarono bene. Tuttavia, per me, si presentò un'occasione irripetibile: a
seguito dell'esonero dell'allenatore mi venne proposto l'incarico di
allenatore-giocatore. Lo accettai riuscendo a rinsaldare i rapporti tra i due
clan e così alla fine arrivammo terzi. Lì, però, iniziarono i miei problemi
fisici all'anca, tanto che mi venne diagnosticata un'artrosi. Anche se a
malincuore, dovetti smettere di giocare facendo così l'allenatore a tempo pieno
(2007/08). Cominciò un nuovo anno pieno di soddisfazioni con un quarto posto
finale, ottenuto nonostante la partenza di molti calciatori di un certo
spessore. Di pari passo, però, gli impegni lavorativi e familiari diventavano
sempre più duri: 2 supermercati da portare avanti e la famiglia da accudire (2
figli, un maschio e un femminuccia). Presi quindi la decisione di smettere col
calcio".
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Giunta ai tempi del Riviera Nord Messina (2000/01) |
Ma, a parte il fatto che la passione per il
pallone covava sempre dentro di lui, dopo alcuni anni di permanenza anche in
Belgio Giunta si era ormai costruito una buona reputazione calcistica. "Dal 2008 (e fino al 2013) diventai coordinatore e responsabile del settore
giovanile, sempre del K.F.C. Strombeek: almeno una decina di ragazzini andarono
a giocare in squadre professionistiche, con vari introiti per la società. L'estate
scorsa mi si presenta il bivio: arriva una telefonata inaspettata, il
presidente dell'FC BRUSSELS, squadra
professionistica di seconda serie, la nostra serie B, mi offre di allenare gli
U 21 (l'equivalente della nostra Berretti) proponendomi un contratto triennale
ben remunerato. Nel frattempo - prosegue Pierpaolo - anche la mia attività
lavorativa è cresciuta di dimensioni, prendendomi sempre più tempo ed energie: ho
infatti avviato anche l'importazione e la distribuzione di prodotti italiani
bio. Ho chiesto due settimane di tempo prima di rispondere ma, dopo averne
discusso in famiglia, decido di non accettare. Dopo qualche mese di pausa e
riposo, da fine novembre ho accettato l'offerta del KVK WEMMEL dove attualmente mi occupo del settore giovanile (dagli
u7 a gli u13) facendo anche da allenatore in seconda della prima squadra. Ma
sono sicuro che se si ripresentasse (e sono sicuro che si ripresenterà !!!!!)
una nuova importante occasione, questa volta non me la lascerei sfuggire....".
Infine, a ulteriore riprova di
come il legame con la sua città di nascita sia sempre forte, e non soltanto per
motivazioni lavorative ed affettivo, Giunta conclude il suo lungo racconto
rivelando un retroscena di qualche anno addietro: "Quando il Messina era in brutta acque, prima cioé che subentrasse Lo
Monaco, una cordata di imprenditori messinesi in grande segreto stava trattando
l'acquisto. Uno tra loro, che era ed è molto vicino a me (non faccio nomi per
una questione di privacy), mi chiamò proponendomi di tornare dal Belgio per
allenare il Messina. C'era bisogno di un nome messinese e con esperienza
all'estero, la piazza sarebbe stata contenta e sorpresa. La mia valigia era
pronta ma un mese prima si presentò Lo Monaco con il doppio dell'offerta e
tutto sfumò".