domenica 16 novembre 2014

Tino Iorio, il Pirlo di Barcellona: sui tiri da fermo è tra i migliori "cecchini" messinesi

Tino Iorio con la maglia del Venetico
Se il gol su punizione da lui segnato sabato scorso alla Messana (il primo dei 2 da lui realizzati al "Marullo, clicca sul video sottostante, risultato finale 3 a 1 per il suo Venetico) l'avesse realizzato un suo collega appartenente a categorie più illustri, e coperte da mass-media di rilievo, si sarebbero certamente scomodati commentatori e paragoni illustri. Eppure già da molte stagioni, nei campionati dilettantistici, Sabato (per tutti "Tino") Iorio è abituato a estrarre dal cilindro simili prodezze sui tiri da fermo, tanto che gli addetti ai lavori lo riconoscono quasi unanimemente tra i migliori specialisti in materia. Abbiamo colto quindi l'occasione per conoscere più a fondo l'esperto centrocampista nativo di Barcellona.
Tino, da sempre i calci piazzati sono il pezzo forte del tuo repertorio. Vorrei ci dicessi qualcosa di più su queste tue prodezze balistiche..."Sono doti che o le hai o non le hai. Mi è sempre piaciuto calciarli ed effettivamente nella mia carriera la maggior parte dei miei gol sono nati dalle punizioni".
Hai un modello a cui ti ispiri sui calci piazzati? Sabato al "Marullo" quella parabola con palla nel "sette" alla destra di Papale sapeva tanto di Andrea Pirlo..."E infatti mi ispiro proprio a lui. Per me Pirlo e' uno dei più forti centrocampisti che abbia mai visto".
A 37 anni hai ancora l'entusiasmo di un ragazzino. Qual è il tuo segreto?"E' la passione che mi spinge ad andare avanti, mi sento ancora bene e fin quando avrò forza e voglia non intendo mollare visto che mi diverto".
Quanti anni vuoi ancora giocare e quali obiettivi ti proponi?"Ripeto, la voglia c'è sempre e infatti solo al pensiero di smettere mi sento male. Ma purtroppo il fattore anagrafico prima o poi me lo imporrà".
Puoi ricapitolarci le tappe della tua lunga carriera calcistica?
"Nasco nel Pro Barcellona di Ciccio Triolo, ero nelle giovanili e mi fecero sostenere un provino con il Cagliari. Lo superai e rimasi in Sardegna per due anni (uno nei Giovanissimi è un altro con gli Allievi Nazionali). Poi sono stato anche nelle giovanili del Nola, prima di militare con Igea Virtus, Vittoria, Milazzo, Sancataldese, Lauria, Palagonia, Giarre, Tortorici, Orlandina, S.Agata, Sirmionese, Spadaforese, Torregrotta, l'anno scorso in Prima categoria col Milazzo e quest'anno al Venetico".
Come sta andando questa esperienza a Venetico?
"Mi trovo bene, siamo un gruppo di amici di cui io rappresento uno dei più veterani. Credo possiamo divertirci senza prefissarci niente, ma ragionando di partita in partita consapevoli che, se entriamo in campo con la giusta determinazione, possiamo giocarcela con chiunque".
Per concludere a un veterano come te chiedo un giudizio su queste categorie dilettantistiche. Che livello vedi rispetto a qualche decennio fa?
"Onestamente è un disastro. Più avanti vado e più il livello diventa sempre più basso. La colpa è anche della Lega che negli anni ha rovinato un sacco di giovani, visto che se sono bravi giocherebbero comunque. Non hanno ancora capito che il livello purtroppo lo abbassano parecchio i giovani. Per fortuna a Venetico non possiamo lamentarci, dato che abbiamo degli ottimi ragazzi".

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