Cannuni (in maglia biancoverde) affrontato da Daniele Bonura e Claudio Cambrìa in una delle sfide col Messina Sud (Foto Roberto Santoro) |
Stavolta non si è laureato capocannoniere del proprio campionato di militanza (il girone D di Prima Categoria), ma i suoi 16 gol personali al termine della stagione 2015/16 restano comunque un bottino ragguardevole. Intanto perché permettono a Paolo Cannuni di aggiornare la propria contabilità personale, facendolo salire a quota 354 marcature in venti anni di carriera (media di 17,7 reti a stagione), ma anche di aggiungere un'altra promozione (la 9^ in carriera). Numeri di prim'ordine grazie ai quali il bomber barcellonese, a dispetto dei propri 36 e passa anni, si conferma al "top" in termini di affidabilità.
Ma la cosa che più preme a Cannuni è l'essersi confermato di grande utilità per la propria formazione.
"Non sono stato il capocannoniere, ma ho comunque realizzato gol decisivi mettendomi a disposizione dei compagni.
Quando mister Miceli mi chiamò, due giorni prima dell'inizio del campionato, mi disse che se fossi andato a Rometta avremmo vinto il campionato. Aveva costruito un bel giocattolo e mancava proprio la ciliegina sulla torta".
Che tipo di campionato è stato?
"Abbastanza equilibrato, e di solito in questi casi vince chi ha più esperienza. E noi del Real Rometta ne avevamo più degli altri. Tra tutte le squadre in cui ho militato, questa sembrava sulla carta la meno competitiva ma più affamata di vittoria. E alla fine è stata premiata, grazie al lavoro quotidiano".
Qual è stato il "trattamento" dei difensori avversari?
"Si sa che gli attaccanti sono predisposti ai maltrattamenti dei difensori. Poi se in questi ultimi subentra anche l'invidia, laddove non si può competere a livello tecnico, esci dal campo malconcio...".
Il bomber non si sottrae neppure alle domande più scottanti, a cominciare dal futuro: "Anche se la società ha già confermato tutti, è ancora presto per affrontare quest'argomento anche perché sono ancora in corso i play-off".
Ma già due settimane fa, poche ore dopo il matematico salto di categoria, lo stesso mister Felice Miceli ha già detto che molto difficilmente proseguirà la propria avventura in biancoverde. E siccome è stato lui a volerti nel Real Rometta, quanto può incidere il suo eventuale addio sulla tua volontà di restare?"
Felice Miceli e Paolo Cannuni |
"Premesso che io sono legatissimo a lui, se il mister decidesse di non rimanere - e questo va chiesto direttamente a lui - significherebbe che non ci sono le giuste condizioni. Ma non credo proprio che le cose andranno in questo modo, poiché il presidente Cordaro assieme ai soci Occhipinti, De Gaetano, Previti e alla "superfarmacia" Mortelliti non manderanno in fumo tutti i sacrifici sostenuti in questa stagione".
Ciò significa che anche nella prossima stagione sarà ancora il Real Rometta il tuo cavallo vincente?
"Ribadisco che questi discorsi sono ancora troppo prematuri, ma mi auguro di poter vincere un altro campionato. Se dovesse venire qualche proposta di Prima Categoria a vincere potrei anche pensarci...".
Frattanto, tornando al calcio giocato, frattanto i play-off nel girone D hanno già emesso il primo verdetto: la finale sarà Gescal-Aquila. Un tuo pronostico?
"Non me la sento di farne. L'Aquila è una squadra tosta che fuori casa non perde mai, grazie a una difesa che è la migliore dopo la nostra. Sarà una bella finale - conclude Cannuni - Da ex bafiese dovrei dire che avrà la meglio, ma il Gescal è una squadra di grande esperienza nelle cui file ho tantissimi amici a partire dal mister Giampiero Mancuso" .
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