Giorgia Velardo |
A soli 18 anni (frequenta il quinto anno all’Istituto Commerciale Jaci, indirizzo turistico) è divenuta prima cassiere e, da qualche settimana, vicepresidente del Pistunina diretto dal padre Salvatore che l’ha voluta in questa carica dopo l’uscita di Angelo Saija passato al Messina Sud in veste di allenatore. A dispetto della giovanissima età, Giorgia Velardo coltiva già una grande passione per il calcio ed ha tanta umiltà e voglia d’imparare. Il pallone è un marchio di fabbrica della “Velardo-dinasty” che s’identifica da sempre nell’U.S.D. Pistunina, una delle più antiche società messinesi fondata nel lontano 1966 dal nonno e “presidentissimo” Mimmo, al quale si è affiancato nel tempo il figlio Salvatore prima da giocatore, nonché da allenatore ed attuale presidente . Adesso è giunta l’ora di Giorgia, presente e futuro del sodalizio rossonero.
La tua passione per il calcio è nata spontaneamente o te l’hanno contagiata papà e nonno?
“Essendo nata e cresciuta in una famiglia che tiene così tanto al calcio - esordisce Giorgia Velardo - credo fosse impossibile non interessarsene. Per quanto mi riguarda è lo sport che preferisco in assoluto, e ovviamente credo sia anche “merito” loro”.
Quanto hai ereditato della grinta ed al carisma di Mimmo e Salvatore?
“Spero tanto. Posso dire che caratterialmente somiglio di più a papà, anche se rispetto a lui mi ritengo più estroversa”.
Nel calcio italiano sono rari i casi di donne, e per di più giovanissime come te, nei piani alti delle società calcistiche, in particolare di calcio maschile. Tu rappresenti una delle eccezioni: quanto ti sta aiutando in qualche modo la presenza di papà come presidente?
“La presenza di papà ovviamente è fondamentale, anche perché senza di lui non avrei alcuna posizione. Non posso dire però che mi stia aiutando solo lui: anche gli altri dirigenti e l'allenatore mi hanno fatta sentire subito a mio agio, non mi hanno fatto sentire la più piccola, o colei che non aveva motivo di essere lì, o che magari lo era solo per papà, e questo mi ha aiutata molto”.
Barbara Berlusconi amministratrice delegata al Milan, Valentina Maio presidente del Lanciano. Ti ispiri a qualcuna di loro?
“Onestamente, il mio idolo calcisticamente parlando, da brava milanista come mio padre (ed ancora di più il nonno Mimmo, rossonero sfegatato, ndr) non può che essere Barbara Berlusconi, ma posso solo ispirarmici. Diventare come lei è un sogno”.
Giorgia assieme al papà e presidente Salvatore Velardo |
“Credo che il beneficio maggiore che possiamo portare nell'ambiente calcistico sia ridurre (o per lo meno tentare di farlo) il pregiudizio che si ha verso le donne e il calcio. Personalmente, nonostante io abbia solo 18 anni, una delle frasi che mi sono state ripetute più spesso è stata "tanto sei femmina, che ne devi capire di calcio”. Credo che sentire una frase di una tale ignoranza possa solo far ridere, e la presenza di donne nel calcio dovrebbe far riflettere, e "svegliare" questi "grandi uomini" (chiamiamoli così!)”.
Nei dilettanti, non potendosi permettere i capitali del professionismo, si deve lottare ogni giorno per condurre una società calcistica mettendoci i soldi di tasca propria. Con quali idee e progetti intendi contribuire al presente e al futuro del Pistunina?
“Ancora non abbiamo parlato di questo. La stagione è cominciata da poco, per idee e progetti avremo tempo. So che un desiderio di papà è il salto di categoria in Eccellenza ed ovviamente piacerebbe anche a me”
Passando all’aspetto prettamente calcistico, ti sei fatta un’idea del perché, in questo avvio di stagione, la prima squadra del Pistunina abbia fatto registrare un andamento di risultati così altalenante?
“Può dipendere da diversi fattori: la forma fisica dei giocatori, la squadra che si ha davanti, la formazione… Onestamente non saprei dirlo con precisione, e comunque non sta a me soffermarmi su questi aspetti”.
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