venerdì 28 agosto 2015

Simoni: "Ho accettato il Milazzo perché avevo nostalgia della mia terra"

Mauro Simoni (Foto Roberto Santoro)
"Sono tornato soprattutto perché lì (in Emilia Romagna, ndr) non mi trovavo più bene anzi - a dir la verità - non mi sono mai trovato bene e siccome sentivo nostalgia della mia terra (Messina, ndr) ho fatto questa scelta". Assoluta schiettezza e sincerità nelle parole di Mauro Simoni, piacentino di nascita ma cresciuto a Messina il cui richiamo - in termini di amicizie e sentimenti - è stato così forte da indurlo a rientrare sullo Stretto dopo un campionato di Eccellenza disputato nella Portuense, storico club di Portomaggiore (Ferrara) fondato nel 1928.
E così il diciannovenne portiere, cresciuto nel Garden Sport, ha deciso di accettare l'offerta del Milazzo con cui, peraltro, si stava allenando già da diverse settimane. "Ho scelto Milazzo innanzitutto perché é una bella piazza e poi posso lavorare con un signor portiere come Agostino Di Dio. Per me questa è una sfida e io adoro le sfide. Penso che sia un gruppo fantastico ed importante in grado di fare bene".
Su qualche organo d'informazione ferrarese, si vociferava anche di un'offerta proveniente da Taormina.
"Non ne sapevo nulla, ma credo che non ci sarei comunque andato avendo avuto degli screzi con il preparatore dei portieri".
Il pensiero corre subito a papà Gigi. Lo vedremo rientrare in panchina?
"Mio padre é fermo ormai da tre anni, perché una persona troppo pulita - in questo calcio pieno di gente sporca - prima o poi si stanca e decide di fermarsi".
Quali qualità calcistiche e umane hai ereditato da lui?
"Da mio padre ho preso tutto tranne la cosa più importante, ovvero la testa".

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