domenica 2 agosto 2015

Brancati, il metronomo del Pistunina edizione 2015/16

Francesco Brancati con la maglia del Pistunina
(Foto Roberto Santoro)
Sarà lui il "metronomo" del Pistunina 2015/16, ossia colui al quale verranno affidate le chiavi della manovra rossonera. E non potrebbe essere diversamente per Francesco Brancati, cresciuto nel Camaro targato Chiofalo e Accetta sotto l'ala protettiva di Nino De Maria, colui sino a pochi mesi addietro era il regista del Pistunina. Il matrimonio tra il 25enne centrocampista e il club rossonero, nell'aria già da settimana, è stato celebrato ufficialmente durante la presentazione di ieri alla Falamm Arredamenti.
Solo adesso Brancati decide di concedersi ai taccuini giornalistici e lo fa senza sottrarsi ad alcuna domanda e con la proprietà di linguaggio tipica dei suoi studi in Giurisprudenza, che lo vedono a buon punto lungo il cammino per il conseguimento della laurea: "In realtá è stato il Pistunina a scegliere me - esordisce -. E di questo ringrazio Raimondo Mortelliti e il presidente Velardo che non conoscevo personalmente, ma mi ha fatto una gran bella impressione. Anche l'anno scorso ero stato cercato a dicembre tramite il ds Mortelliti e il mio amico fraterno Ciccio Ingemi, ma avevo già preso un impegno con il Ghibellina di Coppola e non me la sentivo di abbandonare i miei compagni. Perciò non se ne fece nulla. Quest anno il Pistunina è stata tra le prime squadre a contattarmi e sinceramente non ci ho pensato sù più di tanto, anche per la squadra che è stata allestita, e nonostante altre richieste che comunque mi hanno lusingato. Di conseguenza per me è un grande piacere poter vestire questa maglia".
 
Cosa ti aspetti da questa stagione a livello di squadra?
"Ancora è presto per parlare di aspettative di squadra, perchè inizieremo lunedì (domani pomeriggio, alle 18, al "Garden Sport") e dovrà crearsi quel mix tra grandi e under che può portare a fare bene. Certo, avendo compagni come Ingemi, Campo, Ginagò, Foresta, Minissale, Buda, Calarco e tutti gli altri le aspettative sono solo positive, ma sarà il campo a dire se ho ragione. Bisogna solo lavorare e allenarsi".
 
E sul piano personale? 
"Sinceramente sono contento di tornare in un campionato più impegnativo come la Promozione, visto che negli ultimi due anni ho preferito dedicarmi più allo studio poichè ero un pò indietro. Quindi non potevo allenarmi bene e ho deciso più che altro di passarmi il tempo. Adesso mi sono organizzato meglio, ho recuperato la situazione e, anche se mi manca ancora un bel po', non vorrei mollare l obiettivo della laurea in Legge".
 
Tu prenderai l'eredità di De Maria alla cui ombra sei cresciuto ai tempi del Camaro. Ci si aspetta che tu prenda le "chiavi" del centrocampo. Ti senti pronto?
"Mi metto al servizio dei compagni e del mister, sotto questo punto di vista sono un "generoso". Nino mi ha praticamente cresciuto, ancora oggi lo vado a trovare spesso. Il nostro legame é fraterno davvero. Una grande persona oltre ad essere un grande calciatore. Quindi non mi permetterei mai di paragonarmi a lui. Io sono me stesso, mi ritengo un atleta serio e un buon giocatore che può aiutare la squadra. Per quanto riguarda le chiavi del centrocampo io mi sento senz altro pronto anche perchè avrò accanto giocatori di un certo livello".
 
La differenza tra il Brancati che cresceva nel Camaro e il Brancati attuale? Quanto, come e dove sei cambiato tecnicamente, tatticamente e psicologicamente?
"Il Brancati del camaro si affacciava nel calcio dei "grandi", e sono stati gli anni più belli. Ma era un Brancati forse troppo timido, con qualità ma probabilmente non sfruttate al massimo. Quello di oggi, dopo gli anni di Villafranca e le ultime esperienze, è senz altro un ragazzo maturo che Sa quello che vuole in campo e fuori. Sicuramente non c'è più la timidezza degli anni da juniores. Tecnicamente e tatticamente devo ringraziare i mister Accetta, Giannicola Giunta e Corrado Randazzo. Mi hanno sicuramente insegnato tanto dal punto di vista tattico. Poi ovviamente ci ho messo del mio ma grazie a loro ho acquistato sicurezza e quella personalitá che mi è mancata probabilmente nei primi anni al Camaro".
 
Giocherete in Promozione o ti aspetti il ripescaggio?
"Sinceramente fra una Promozione a vincere e un eccellenza a tirare avanti preferirei la prima. Ma questi sono aspetti che interessano la società che saprà come muoversi in ogni caso. Noi dobbiamo lavorare bene, indipendentemente dal campionato che andremo ad affrontare. I presupposti sono positivi, speriamo bene"

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