Il centrocampista Ciccio Munafò (foto www.cittadimessina.com) |
Ciccio Munafò e una
diplomazia da veterano a 21 anni non ancora compiuti (li festeggerà il prossimo
25 agosto). Se qualche suo compagno (D'Arrigo) ha già salutato il Città di Messina, sulla scia del
dimissionario dirigente Cardullo, lui invece non si sbilancia. Ma ciò non
impedisce al bravo ed educatissimo centrocampista messinese di Galati S.Anna il
più piccolo di tre fratelli calciatori (Danilo e Santino hanno militato nel
Messina Sud e Santino nel Pistunina) in una famiglia esemplare retta da papà
Pietro e mamma Nunzia - di esporre con assoluta chiarezza e determinazione - una
dote quest'ultima che lo contraddistingue anche sul campo - i propri pensieri
ed auspici in vista della prossima stagione calcistica. "Se voglio restare al Città di Messina? Non lo so, e non lo dico
per sorvolare la domanda. A prescindere da quella che sarà la mia squadra nella
prossima stagione, il mio obiettivo principale è infatti poter lavorare alle
condizioni che voglio io, a differenza di altri anni in cui mi sono sempre
accontentato. Stavolta, invece, dovranno essere gli altri ad accontentarmi. E
non lo dico perché mi creda Maradona, ma penso di meritarmelo in quanto mi
ritengo un ragazzo serio ed un professionista anche nella vita fuori del campo.
A me interessa principalmente rifarmi dopo gli ultimi due fallimentari anni al
Città di Messina".
Un
messaggio lanciato forte e chiaro chi vorrà avvalersi delle sue prestazioni
calcistiche. A tal proposito Ciccio Munafò ammette che le offerte non gli
mancano: "Ci sono 3 squadre di
Eccellenza a cercarmi, ma per ora non posso farne i nomi".
Nell'estate
2011 ebbe l'opportunità di affacciarsi alla Serie D, nelle file dell'Atletico
Arezzo, in una piazza di grande blasone calcistico come quella toscana. Ben
presto, però, Ciccio fece ritorno a casa con il Garden Sport che lo girò in
prestito al Città di Messina da cui venne acquisito a titolo definitivo
nell'estate del 2012. "Arezzo? Più
che un pentimento, resta per me un rimpianto. Lì si faceva calcio, qui invece
si fa pallone. Purtroppo però non ero nelle ideali condizioni soprattutto
mentali oltre che fisiche, per cui ecco spiegato il mio rientro a Messina a
distanza di poco tempo".
Tuttavia,
da eterno lottatore, Munafò non smette di strizzare l'occhio al grande calcio e
non intende riporre nel cassetto le proprie ambizioni. "Se Christian Riganò è riuscito ad arrivare in serie A a 30 anni,
figurarsi se non posso averne io a 20 anni. Al tempo stesso, però, sono conscio
che a Messina è più difficile approdare al grande calcio".
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