domenica 10 luglio 2016

Accetta: "Dobbiamo tenere alto il blasone della Santangiolese"

Gaetano Accetta (Foto Roberto Santoro)
"Mi aspetto prima di tutto di conoscere la rosa.. Di conseguenza, se c'e' da andare sul mercato lo si farà. In seguito penseremo a fare bene, e a continuare a tenere alto il nome della Santangiolese, come è stato fatto negli ultimi anni".
Sono queste le prime dichiarazioni di Gaetano Accetta da neo allenatore della Santangiolese. Poche ma ben mirate parole, com'è nel proprio stile, da parte del 57enne mister tra i più esperti e vincenti della provincia di Messina.  Il suo curriculum personale peraltro parla chiaro. Accetta si avvarrà della collaborazione tecnica, in veste di preparatore dei portieri, di un beniamino degli sportivi di S.Angelo di Brolo come Antonio La Monica, che lui considera non a torto "un grande portiere e una brava persona".  
Tuttavia il proprio staff tecnico, nel quale "è difficile che io porti qualcuno da Messina , perché  S.Angelo di Brolo è lontano e faremo allenamento di sera", sarà ben più ampio e articolato. Per Accetta sarà un bel sacrificio conciliare la propria attività lavorativa con l'impegno calcistico, da sostenere oltretutto lontano dal capoluogo "ma spero che ne valga la pena".
Non è ancora stata fissata la data d'inizio degli allenamenti con la Santangiolese:   "Di questo se ne parlerà alla prima riunione con la società, penso nella prossima settimana". Di certo Accetta torna a un tiro di schioppo da quella Brolo dove nel 2011/12 ha praticamente portato in Eccellenza la defunta Tiger. "Ho tanti amici da quelle parti, spero che questo mi porti bene".
Infine, non può mancare la domanda sulla sua ultima esperienza tecnica con il Pistunina conclusasi lo scorso novembre con una "separazione consensuale" a seguito di un avvio di stagione poco fortunato sul piano dei risultati. "Un'esperienza che non mi ha segnato per niente - assicura Accetta , il quale prima d'ora non aveva mai affrontato quest'argomento -.  Perché, dal mio punto vista, non si poteva fare di più  avendo una rosa stretta  soprattutto nel caso degli juniores, come si è visto anche dopo. I miei problemi di lavoro hanno comunque influito sul nostro distacco ,ma questo alla società l'avevo detto anzitempo. In ogni caso le mie soddisfazioni me le sono prese ovunque io abbia allenato, anche al Pistunina dove solo secondo  i  "non addetti ai lavori" non sarebbe andata così".
In ogni caso è la storia calcistica e personale di Accetta a contraddistinguerlo come allenatore bravo, silenzioso e operoso  ma anche come persona perbene. "Per questo alleno dal 1993, la mia prima annata col Camaro. Tutti gli altri poco perbene sono scomparsi tutti, io resisto ancora anche per il mio modo di porgermi  ai giocatori. Intendo dire che il calcio e' uno sport, e come tale si deve interpretare. Secondo me, e questo vale in generale e per tutte le categorie,  chi è poco conoscitore di tattica e altro del calcio fa il "pagliaccio" in panchina per nascondere i propri limiti. Io non sono fatto così, cerco di concentrarmi sulla partita che è la cosa più importante".

 

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