domenica 20 settembre 2015

Cannuni in attesa di trovare squadra: "Non mi preoccupo, sono certo che mi cercheranno".

Paolo Cannuni con la maglia del Camaro
Trascorsi tre giorni dalla definitiva chiusura del calciomercato estivo per i calciatori vincolati, Paolo Cannuni è ancora senza squadra ma non se ne ne preoccupa più di tanto. Grazie al fatto di essere annualmente svincolato d'ufficio, il 35enne bomber nativo di Barcellona può tesserarsi anche a stagione in corso, e sino ai primi mesi dell'anno successivo. Perciò Cannuni può prendersi tutto il tempo necessario per compiere la scelta più oculata: "Sto cercando d'individuare un "cavallo vincente“ - sono le sue prime parole -,  così come avvenuto nella scorsa annata con il Camaro, allorquai firmai addirittura ad ottobre. Qualche offerta mi è pure arrivata ma non l'ho trovata soddisfacente. Avevo quasi concluso con una società, di cui preferisco non fare il nome, ma il tutto è saltato ad accordo quasi fatto. Oltretutto il periodo di crisi sta investendo anche il calcio dilettantistico. Nel frattempo continuo ad allenarmi da solo, ma senza forzare più di tanto, seguendo come sempre il programma del mio amico mister Sarino Salmeri. Non mi creo problemi sul "quando" troverò una squadra, in quanto prima o poi mi verranno a cercare".
In 19 anni di carriera lei ha segnato ben 339 gol (tredici dei quali nell'ultimo torneo vinto con il Camaro)  distribuiti tra Cnd, Eccellenza, Promozione e Prima Categoria.  Qual è il suo segreto per mantenersi sempre sulla breccia?
"Allenarsi con serietà e condurre una vita sana. Dove non si arriva con l'atletismo, si sopperisce con l'esperienza. Perciò, pur non essendo più un ragazzino (Cannuni compierà 36 anni il prossimo  16 novembre, ndr), le società alla fine si ricordano sempre di me. Gli addetti ai lavori sanno che nella mia carriera ho sempre dato il massimo.  Molte persone, anzi la stragrande maggioranza, si offrono pur di giocare: Io, per mia indole, non l'ho mai fatto e non si tratta solo di un fatto d'orgoglio. Ritengo infatti che un giocatore, a maggior ragione se attaccante, debba farsi cercare. Ecco perché credo di aver fatto la cosa migliore comportandomi in questo modo".
Ha preferenze sul tipo di scelta da compiere?
"Mi piacerebbe fare una Promozione nelle vicinanze di Messina, in modo da poter conciliare il calcio con il mio lavoro, oppure una Prima Categoria di verice sul versante tirrenico. A 36 anni credo di non dover dimostrare più nulla, per cui intendo mettermi in gioco soprattutto con me stesso".
Cosa sta emergendo da queste primissime giornate di Eccellenza e Promozione?
"Regna un grande l'equilibrio. Non c'è più una squadra ammazza-campionato come avveniva alcune stagioni addietro con i vari Città di Messina, Siracusa, Igea, Acireale e Leonzio. Questo perché per poter dominare, anziché smantellare annualmente l'organico, occorrerebbe costruire una base solida nell'arco di più stagioni individuando almeno due pedine di qualità ed esperienza nelle categorie superiori".
E sul piano delle individualità?
"Potrei dire spendere ottime parole per il mio amico Maurizio Dall'Oglio che non è neppure un attaccante. E allora, parlando di bomber, punto forte su Antonio Cannavò dell'Igea e a Fabio Buda, oggi al Milazzo ma che sino a pochi mesi fa è stato mio compagno al Camaro".

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