Paolo Cannuni con la maglia del Camaro |
Trascorsi tre giorni dalla
definitiva chiusura del calciomercato estivo per i calciatori vincolati, Paolo Cannuni
è ancora senza squadra ma non se ne ne preoccupa più di tanto. Grazie al fatto
di essere annualmente svincolato d'ufficio, il 35enne bomber nativo di
Barcellona può tesserarsi anche a stagione in corso, e sino ai primi mesi dell'anno
successivo. Perciò Cannuni può prendersi tutto il tempo necessario per compiere
la scelta più oculata: "Sto cercando
d'individuare un "cavallo vincente“ - sono le sue prime parole -, così
come avvenuto nella scorsa annata con il Camaro, allorquai firmai addirittura
ad ottobre. Qualche offerta mi è pure arrivata ma non l'ho trovata
soddisfacente. Avevo quasi concluso con una società, di cui preferisco non fare
il nome, ma il tutto è saltato ad accordo quasi fatto. Oltretutto il periodo di
crisi sta investendo anche il calcio dilettantistico. Nel frattempo continuo ad
allenarmi da solo, ma senza forzare più di tanto, seguendo come sempre il
programma del mio amico mister Sarino Salmeri. Non mi creo problemi sul "quando"
troverò una squadra, in quanto prima o poi mi verranno a cercare".
In 19 anni di carriera lei ha segnato ben 339 gol (tredici dei quali nell'ultimo
torneo vinto con il Camaro) distribuiti
tra Cnd, Eccellenza, Promozione e Prima Categoria. Qual è il suo segreto per mantenersi sempre sulla
breccia?
"Allenarsi con serietà e condurre una vita sana. Dove non si
arriva con l'atletismo, si sopperisce con l'esperienza. Perciò, pur non essendo più un ragazzino (Cannuni
compierà 36 anni il prossimo 16 novembre,
ndr), le società alla fine si ricordano
sempre di me. Gli addetti ai lavori sanno che nella mia carriera ho sempre dato
il massimo. Molte persone, anzi la
stragrande maggioranza, si offrono pur di giocare: Io, per mia indole, non l'ho
mai fatto e non si tratta solo di un fatto d'orgoglio. Ritengo infatti che un
giocatore, a maggior ragione se attaccante, debba farsi cercare. Ecco perché
credo di aver fatto la cosa migliore comportandomi in questo modo".
Ha preferenze sul tipo di scelta da compiere?
"Mi piacerebbe fare una Promozione nelle vicinanze di Messina, in
modo da poter conciliare il calcio con il mio lavoro, oppure una Prima
Categoria di verice sul versante tirrenico. A 36 anni credo di non dover
dimostrare più nulla, per cui intendo mettermi in gioco soprattutto con me
stesso".
Cosa sta emergendo da queste primissime giornate di Eccellenza e
Promozione?
"Regna un grande l'equilibrio. Non c'è più una squadra
ammazza-campionato come avveniva alcune stagioni addietro con i vari Città di
Messina, Siracusa, Igea, Acireale e Leonzio. Questo perché per poter dominare,
anziché smantellare annualmente l'organico, occorrerebbe costruire una base
solida nell'arco di più stagioni individuando almeno due pedine di qualità ed
esperienza nelle categorie superiori".
E sul piano delle individualità?
"Potrei dire spendere ottime parole per il mio amico Maurizio
Dall'Oglio che non è neppure un attaccante. E allora, parlando di bomber, punto
forte su Antonio Cannavò dell'Igea e a Fabio Buda, oggi al Milazzo ma che sino
a pochi mesi fa è stato mio compagno al Camaro".
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