Gaetano Accetta (Foto Roberto Santoro) |
Da
tre giorni si sta guardando attorno, a seguito della risoluzione
consensuale -
maturata ufficialmente giovedì scorso
-
del rapporto con la Santangiolese,
al
cui timone ha condotto una brillante stagione calcistica 2016/17 sia
nel girone occidentale di Promozione che in Coppa Italia. Adesso
il mister messinese Gaetano
Accetta
resta in attesa di una chiamata seria e
affidabile che lo convinca a tornare in pista. "Penso
di aver fatto bene, per cui mi auguro di accasarmi in qualche squadra
non lontano da Messina",
sono le prime parole dell'allenatore classe '59 (cinquantotto anni da compiere
il prossimo 28 settembre), tra più longevi ed esperti del calcio
siciliano: al
suo attivo diversi campionati di Eccellenza, ma anche varie sfide
play-off per la promozione in Serie D. E soprattutto il buon Gaetano si conferma, ad oggi, persona perbene
(forse pure troppo, per il calcio contemporaneo), rimasta sempre umile e
disponibile.
Accetta ha
"accettato" (gioco di parole) di sottoporsi alle nostre
domande con la disponibilità di sempre.
Mister,
com'è maturato questo suo "divorzio" con la Santangiolese?
"Ero
stato inizialmente riconfermato, ma poi la società – probabilmente
per un discorso economico, ma avendo anche percepito il mio disagio a
sostenere un altro anno di lunghe trasferte settimanali da Messina e
S.Angelo di Brolo (andata e ritorno) - ha preso e condiviso con me una
decisione che alla fine è consensuale. Nel calcio tutto questo ci
può stare, anzi a volte cambiare aria o semplicemente fermarsi può
fare bene. Per me sono stati mesi di grandi sacrifici sostenuti per quattro giorni su cinque a settimana,
partendo alle 16.30 - dato che ci allenavamo di sera - e rientrando
alle 22. Il tutto
senza contare le gare di campionato e in particolare le dispendiose
trasferte nel palermitano. Non ho mai saltato un solo giorno di lavoro".
Cosa le
resta di questa stagione a S.Angelo di Brolo?
"Il
miglior campionato
di sempre nella storia della Santangiolese: sebbene mi fosse stato
chiesto il semplice obiettivo della permanenza, siamo andati ben
oltre le aspettative centrando il quarto posto finale e raggiungendo
le semifinali play-off (senza
tralasciare il buonissimo cammino in Coppa Italia, ndr). Aabbiamo saputo tener testa a piazze blasonate come
Caccamo, Villabate e Cus Palermo. Ho vissuto una bellissima
esperienza, sia con la dirigenza che con i calciatori. Lascio una
società seria e organizzata nonché un ambiente sano, che ti consente di lavorare
senza pressioni. L'intelaiatura
di squadra è competitiva e penso possa continuare a far bene, tanto
più che nella prossima stagione si apriranno tante possibilità".
Le
sono già pervenute proposte da altri sodalizi calcistici?
"Non
ancora, forse perché forse gli addetti ai lavori pensavano fossi
destinato a rimanere a S.Angelo di Brolo".
Mister,
l'Eccellenza – campionato che lei conosce come le sue tasche – si
appresta a ritrovare due formazioni a lei familiari come Città di
Messina e Camaro.
"Sono contento
del loro ritorno nel massimo campionato siciliano. Sarà un discorso
stimolante anche per noi addetti ai lavori messinesi che, grazie a
loro, avremo modo di poterci aggiornare. Il Camaro ha preferito
affidarsi a un tecnico più esperto dell'Eccellenza come Antonio
Alacqua, ma Peppe Furnari – che in passato è stato anche un mio
giocatore – è un ragazzo serio e intelligente che saprà far bene
anche al Città".
Si profila un'estate di passione: numerosi sodalizi di Eccellenza sembrano voler chiudere i battenti. Qual è il suo parere in proposito?
"Secondo me la
Lega Sicula avrà grossi problemi a stilare gli organici di
Eccellenza, con 6-7 formazioni a rischio ritiro. Ciò andrebbe a
ripercuotersi, a catena, su tutte le categorie inferiori. La crisi
c'è e si tocca con mano: basti pensare ad allenatori importanti, e
per di più reduci da ottimi risultati, come Santino Bellinvia e
Pasquale Ferrara i quali, almeno per ora, hanno entrambi deciso di
fermarsi. Ma penso anche a tanti giocatori che, se vogliono continuare,
dovranno accontentarsi di rimborsi spese nettamente
inferiori rispetto alle scorse annate"
Come si può uscire da
questa situazione critica?
"In questo
contesto riusciranno ad andare avanti solo quelle società in
possesso di allenatori e direttori sportivi bravi a scovare i giovani
talenti, o meglio ancora a crescerseli in casa. Un po' come facevamo,
ai miei tempi, con l'allora USD Camaro. Ma anche l'attuale sodalizio
neroverde e lo stesso Città di Messina stanno continuando a lavorare
bene sui vivai".
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