Peppe Furnari (foto tratta dal profilo facebook del diretto interessato) |
Grazie al
trionfo alla guida del Città di Messina Peppe
Furnari si conferma l'allenatore messinese più vincente. Dalla Prima
Categoria in sù, il 47enne "Special One" del Peloro (fatte le debite proporzioni, che
comunque da buon juventino (martedì scorso ha seguito da spettatore la sfida di
Champions League col Real Madrid all'Allianz Stadium), più che a Mourinho
s'ispira a Max Allegri, ha vinto tutti i campionati: Riviera (con ripescaggio)
e Messana condotte in Promozione; la scorsa stagione il Camaro pilotato in
Eccellenza e, infine, contro tutti i pronostici, l'ultimo capolavoro al timone
del Città di Messina: "Tutto questo
fa sicuramente piacere - sono le sue prime parole, sempre attente e
misurate secondo lo stile del personaggio -
anche se nel calcio ogni vittoria non è mai merito di una singola persona, ma
dell'impegno di un gruppo di persone, in
primis i giocatori. E' stato un
cammino straordinario, sia perché non eravamo tra i papabili vincitori , ma soprattutto
perché abbiamo tenuto un passo incredibile che ci ha consentito di fare numeri
straordinari. Nel calcio segreti non ce ne sono, anche se contano molto
programmazione e lavoro. Alle spalle di questo successo c’è una grande società
con un grande presidente che si avvale di una dirigenza sempre presente e professionale;
due grandi Direttori, uno staff eccellente e un gruppo di uomini grandioso".
Cosa avete provato nel demolire lo scetticismo di
chi inizialmente considerava il CdM un fuoco di paglia?
"Nel mondo del calcio, si sa, ci sono persone
e anche addetti ai lavori che parlano, e altri che rispondono sul campo: noi
apparteniamo alla seconda fascia. Tutte le critiche e dicerie su fortuna, fuoco
di paglia, ecc. ci hanno dato ancora più stimoli e forza. Pertanto, non posso
fare altro che ringraziare tutti i nostri detrattori perché non hanno fatto
altro che stimolarci a fare meglio. Trovavo simpatico ci fossero colleghi che,
invece di guardare alla loro squadra, pensavano più a parlare del Città e della
nostra presunta fortuna".
Il destino ha voluto che il punto decisivo per la Serie D
arrivasse nel retour-match con il Camaro il quale, la scorsa estate, non ha
ritenuto opportuno riconfermarti malgrado tu lo avessi brillantemente pilotato
alla conquista dell'Eccellenza. Quella ferita si è rimarginata?
"Nessuna ferita. La società ha fatto le sue
valutazioni e non mi ha ritenuto pronto per un campionato d’Eccellenza, cosa
normalissima e giusta. E comunque, se non fosse andata in quella maniera, oggi
non sarei qui a festeggiare la D col Città di Messina a cui devo dire grazie
per l’enorme fiducia accordatami dall'inizio e sempre dimostrata per tutto il
campionato".
Solita domanda di rito in casi simili: Furnari
rimarrà alla guida del Città di Messina in serie D? Avete già accennato a
qualche discorso programmatico con la dirigenza?
"Sinceramente non ci abbiamo ancora pensato, perché
eravamo e siamo concentrati sulla fine del torneo. Poi il mio compito terminerà
e la palla passerà alla società, chiamata a programmare un campionato difficile
come la D con le difficoltà logistiche e strutturali di Messina. Per quanto
riguarda il nostro rapporto sarei naturalmente felice di restare qui anche
l’anno prossimo. Sono sereno sul presupposto che, non appena la dirigenza avrà
le idee chiare, ci metteremo attorno ad un tavolo discutendone sempre con
massima sincerità e tranquillità. Ripeto, ho grande stima e rispetto per la
società poiché possiede un grosso pregio difficile da trovare nel mondo del
calcio: la riconoscenza".
Quali scenari si possono aprire adesso per la tua
carriera da allenatore?
"Non ne ho idea e neppure ci ho neppure
pensato in quanto - ripeto - sono ancora concentrato sulla fine del torneo. Ma
so che nel calcio si deve sempre dimostrare, ogni anno, la propria competenza
sul campo di gioco senza mai fermarsi a guardare dietro. Non so quale sarà il
mio futuro, ma sono conscio che la prossima stagione dovrò ripartire da zero e,
in qualunque posto mi troverò a lavorare, dovrò sempre rispondere presente sul
campo".
In conclusione, Furnari si sente pronto ad
affrontare un eventuale impegno da mister a tempo pieno?
"Certo che sì - conclude
senza esitazione -. Davanti ad un
progetto di una certa portata non avrei dubbi a farlo a tempo pieno".
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