domenica 8 aprile 2018

Peppe Furnari, con la Serie D del Città di Messina si consacra "Special One" peloritano

Peppe Furnari (foto tratta dal profilo facebook del diretto interessato)
Grazie al trionfo alla guida del Città di Messina Peppe Furnari si conferma l'allenatore messinese più vincente. Dalla Prima Categoria in sù, il 47enne "Special One" del Peloro (fatte le debite proporzioni, che comunque da buon juventino (martedì scorso ha seguito da spettatore la sfida di Champions League col Real Madrid all'Allianz Stadium), più che a Mourinho s'ispira a Max Allegri, ha vinto tutti i campionati: Riviera (con ripescaggio) e Messana condotte in Promozione; la scorsa stagione il Camaro pilotato in Eccellenza e, infine, contro tutti i pronostici, l'ultimo capolavoro al timone del Città di Messina: "Tutto questo fa sicuramente piacere - sono le sue prime parole, sempre attente e misurate secondo lo stile del personaggio - anche se nel calcio ogni vittoria non è mai merito di una singola persona, ma dell'impegno di un gruppo di persone, in primis i giocatori. E' stato un cammino straordinario, sia perché non eravamo tra i papabili vincitori , ma soprattutto perché abbiamo tenuto un passo incredibile che ci ha consentito di fare numeri straordinari. Nel calcio segreti non ce ne sono, anche se contano molto programmazione e lavoro. Alle spalle di questo successo c’è una grande società con un grande presidente che si avvale di una dirigenza sempre presente e professionale; due grandi Direttori, uno staff eccellente e un gruppo di uomini grandioso".
Cosa avete provato nel demolire lo scetticismo di chi inizialmente considerava il CdM un fuoco di paglia?
"Nel mondo del calcio, si sa, ci sono persone e anche addetti ai lavori che parlano, e altri che rispondono sul campo: noi apparteniamo alla seconda fascia. Tutte le critiche e dicerie su fortuna, fuoco di paglia, ecc. ci hanno dato ancora più stimoli e forza. Pertanto, non posso fare altro che ringraziare tutti i nostri detrattori perché non hanno fatto altro che stimolarci a fare meglio. Trovavo simpatico ci fossero colleghi che, invece di guardare alla loro squadra, pensavano più a parlare del Città e della nostra presunta fortuna".
Il destino ha voluto che il punto decisivo per la Serie D arrivasse nel retour-match con il Camaro il quale, la scorsa estate, non ha ritenuto opportuno riconfermarti malgrado tu lo avessi brillantemente pilotato alla conquista dell'Eccellenza. Quella ferita si è rimarginata?
"Nessuna ferita. La società ha fatto le sue valutazioni e non mi ha ritenuto pronto per un campionato d’Eccellenza, cosa normalissima e giusta. E comunque, se non fosse andata in quella maniera, oggi non sarei qui a festeggiare la D col Città di Messina a cui devo dire grazie per l’enorme fiducia accordatami dall'inizio e sempre dimostrata per tutto il campionato".
Solita domanda di rito in casi simili: Furnari rimarrà alla guida del Città di Messina in serie D? Avete già accennato a qualche discorso programmatico con la dirigenza?
"Sinceramente non ci abbiamo ancora pensato, perché eravamo e siamo concentrati sulla fine del torneo. Poi il mio compito terminerà e la palla passerà alla società, chiamata a programmare un campionato difficile come la D con le difficoltà logistiche e strutturali di Messina. Per quanto riguarda il nostro rapporto sarei naturalmente felice di restare qui anche l’anno prossimo. Sono sereno sul presupposto che, non appena la dirigenza avrà le idee chiare, ci metteremo attorno ad un tavolo discutendone sempre con massima sincerità e tranquillità. Ripeto, ho grande stima e rispetto per la società poiché possiede un grosso pregio difficile da trovare nel mondo del calcio: la riconoscenza".
Quali scenari si possono aprire adesso per la tua carriera da allenatore?
"Non ne ho idea e neppure ci ho neppure pensato in quanto - ripeto - sono ancora concentrato sulla fine del torneo. Ma so che nel calcio si deve sempre dimostrare, ogni anno, la propria competenza sul campo di gioco senza mai fermarsi a guardare dietro. Non so quale sarà il mio futuro, ma sono conscio che la prossima stagione dovrò ripartire da zero e, in qualunque posto mi troverò a lavorare, dovrò sempre rispondere presente sul campo".
In conclusione, Furnari si sente pronto ad affrontare un eventuale impegno da mister a tempo pieno?
"Certo che sì - conclude senza esitazione -. Davanti ad un progetto di una certa portata non avrei dubbi a farlo a tempo pieno".
 
 

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