"Nessun giocatore del Giarre, nella fase in cui la partita volgeva
al termine, ha apostrofato il terzino Keita con un insulto razziale o
intriso di subcultura xenofoba". Così, nella serata di ieri, L'Asd Giarre 1946 ha replicato al precedente comunicato stampa dell'Usd Pistunina, in merito a presunte offese razziste, durante il match dello scorso 1° novembre, nei riguardi del proprio giocatore senegalese il cui caso nel frattempo ha trovato spazio persino sull'edizione regionale on-line de "La Repubblica".
Di seguito riportiamo integralmente il comunicato stampa del sodalizio etneo:
"L' ASD Giarre 1946, nella persona del Presidente Giulio Nirelli,
desidera, in riferimento ai fatti verificatisi nel match di mercoledi 1
novembre tra i gialloblu' e il Pistunina, prendere le distanze dalle
accuse di razzismo formulate dal club messinese all'indirizzo di uno dei
componenti della squadra allenata da Giuseppe Mascara. Nello specifico,
il patron gialloblu' smentisce la dirigenza rossonera asserendo che
nessun giocatore del Giarre, nella fase in cui la partita volgeva
al termine, ha apostrofato il terzino Keita con un insulto razziale o
intriso di subcultura xenofoba. A tal proposito, il Presidente Giulio
Nirelli indica il referto arbitrale formulato dal direttore di gara
Fortunato Papaserio come documento che comprova l'estraneità dei
giocatori del Giarre relativamente a presunti episodi di odio razziale
da loro posti in essere. Piuttosto, il referto redatto dal sig.
Papaserio evidenzia la condotta non irreprensibile del giocatore di
colore Keita, destinatario del cartellino rosso insieme all' attaccante
gialloblu' Nino Carbonaro. Preso atto di cio', il patron gialloblu'
sottolinea che qualora si fossero delineati comportamenti razzisti o
esternazioni verbali di natura xenofoba, il direttore di gara avrebbe
integrato il suo resoconto con una osservazione incentrata su un
eventuale sfogo razzista. L' assenza di argomentazioni di questo tipo
nel passaggio in cui l'arbitro si sofferma sull'espusione del giocatore
gialloblu' Carbonaro, conferma che la polemica sollevata dal club
messinese ruota attorno ad un'accusa la quale non trova riscontro nella
relazione arbitrale. L' augurio del patron Giulio Nirelli è che lo
spiacevole episodio maturato,non deteriori il rapporto di stima e
amicizia che lo lega alla società peloritana".
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