“L’altissimo livello di
conflittualità all’interno delle forze politiche del nostro paese, ne
condiziona pesantemente lo sviluppo”. A parlare è Massimo Vivoli,
Presidente nazionale di Confesercenti, intervenuto oggi all’assemblea
provinciale annuale dell’associazione di categoria, che si è svolta nella Sala
consulta della Camera di Commercio. “Uscire dalla crisi è difficile, ma non
impossibile, se si rimane uniti, ha detto Vivoli. La nostra proposta è quella
di creare un cartello che raggruppi le espressioni migliori del nostro paese,
dall’ università, all’imprenditoria al mondo delle associazioni, per cercare
una strada comune. Incentivare il turismo, l’artigianato e più in generale
valorizzare il made in Italy, sono gli ingredienti di una ricetta che non è
completa senza entusiasmo e passione, che cerchiamo di infondere ai nostri
associati.”
All’incontro, moderato dal Direttore
di Confesercenti Messina Daniele Andronaco, hanno partecipato anche il direttore
di Confesercenti Sicilia Michele Sorbera; il segretario provinciale della Cisl
Tonino Genovese, il vice Prefetto aggiunto Valerio de Joannon.
Nella sua relazione, il Presidente
di Confesercenti Messina, Alberto Palella, ha sottolineato come l’associazione
si sia notevolmente consolidata negli ultimi anni, con un continuo aumento del
numero di affiliati, nonostante la crisi e grazie al supporto che Confesercenti
dà ai suoi soci. “Una crisi lunga sette anni, a livello mondiale, nazionale e a
cascata anche locale - ha continuato Palella -. Il 2014 in Italia si è registrata
la chiusura di ben 26.400 attività commerciali, che, unite a quelle degli anni
passati, rappresentano un vero e proprio tzunami sulle imprese e dunque
sull’occupazione. Ma, nel primo quadrimestre del 2015, sempre a livello
nazionale, alcuni indicatori macroeconomici, hanno invertito la tendenza. Si
registrano infatti segnali di ripresa, che riguardano i consumi, l’occupazione,
gli investimenti. A Messina purtroppo non si può ancora parlare di ripresa.
Infatti tra gennaio e aprile 2015, si evidenzia un saldo negativo tra aperture
e chiusure, di 343 imprese. Un dato sostanzialmente in linea con il primo
quadrimestre dello scorso anno. Magra consolazione: il segno negativo
caratterizza tutte le realtà siciliane ed ha una valenza superiore rispetto
alle altre regioni italiane. Dobbiamo, però, saper cogliere i segnali di
ripresa nazionali - ha concluso Palell - remare tutti nella stessa direzione e
non farci trovare impreparati per risalire dalla crisi”.
All’assemblea è intervenuto inoltre
il commissario della Camera di Commercio di Messina Francesco De Francesco, che
ha voluto chiarire la vicenda relativa all’accorpamento degli enti camerali.
“Messina non ha agito autonomamente e arbitrariamente, ha detto De Francesco,
ma abbiamo convocato tutte le associazioni e a rispondere sì all’accorpamento
sono state in 15. La Camera di Commercio di Messina non può rimanere da sola in
quanto non possiede il requisito indispensabile dell’equilibrio economico-finanziario.
L’ente camerale messinese non rimarrà commissariato a vita. Ho avuto prorogato
il mandato, ma nonostante questo, ci stiamo muovendo nel senso giusto, stiamo
lavorando perché a Messina ci sia un nuovo consiglio camerale.”
Al dibattito ha
preso parte anche il Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Giovanni
Ardizzone, che ha sottolineato come sia necessario guardare con ottimismo
al futuro, pur conoscendo la complessità della situazione. Fare squadra, ha
detto Ardizzone, è una condizione indispensabile per uscire dalla crisi.
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