Nello Miano (Foto Roberto Santoro) |
Un bravo allenatore e una grande persona sta per tornare "in pista", sia pure a livello di settore giovanile: sebbene non sia ancora ufficiale, dopo quasi 1 anno e 8 mesi di fermo (25 gennaio 2017), dalla "separazione consensuale" con l'allora Usd Pistunina (Eccellenza), Nello Miano ha ceduto al corteggiamento triennale del Valdinisi che gli affiderà le formazioni "Giovanissimi Provinciali" ed "Esordienti".
Il mister nativo di Roccalumera porterà al proprio seguito due collaboratori fidati Carmelo Campailla, con cui si alternerà alla guida delle predette formazioni, e il prof. Paolo Cicciò destinato invece ad occuparsi della scuola calcio. Il fatto che Miano abbia deciso di coinvolgere in quest'avventura due persone di propria fiducia la dice lunga sulla considerazione da lui nutrita nei riguardi della proposta del Valdinisi: "I fratelli Ciccio e Salvo Basile mi inseguivano sin da quando io lavoravo ancora nel Pistunina - spiega il tecnico classe '63 -. Se a questi aggiungiamo il calcio mi mancava, ecco spiegata la mia decisione di accettare la proposta. Mi è stato prospettato un progetto triennale di lavoro attraverso cui approdare alle categorie giovanili regionali. Lavoreremo ad Alì Terme e precisamente nel campo di calcio con i Giovanissimi e riservando l'attrezzata e confortevole tensostruttura ai più piccoli. Per certi versi mi sembra di tornare alle origini della mia carriera tecnica, e cioè al 1999/2000 allorquando assieme a Paolo Cicciò creammo la Mediterranea, una scuola calcio con 90 bambini. L'obiettivo è ricreare la struttura di allora, dando vita principalmente a una scuola calcio specializzata e riconosciuta che funga da punto di riferimento lungo la nostra riviera laddove, a parte la Jonica, non vedo granché".
A Miano non manca granché il calcio regionale di vertice, quello di Eccellenza e Promozione. Più volte ne ha denunciato le storture, a cominciare dai ritiri delle società a campionato in corso. Quest'estate la prima formazione è saltata prima ancora del fischio d'inizio: "Non è cambiato nulla - conclude con rammarico il mister -. Il calcio siciliano non è altro che lo specchio di quello nazionale, con riferimento alle vicende della Serie B e C. Prima ancora dei corsi di allenatore, bisognerebbe tenere quelli da dirigente: troppa gente s'improvvisa senza alcuna reale competenza, sol perché porta qualche sponsor".
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