"Sono del Pistunina e i
nostri rapporti sono eccellenti, ma sia io che soprattutto la dirigenza vogliamo
prima "disintossicarci" qualche mese prima di valutare assieme la
programmazione della nuova stagione in vista del 50° anniversario delle nascita
del club. Se ci fosse stata la volontà di separarci, io o la dirigenza avremmo
già dato l'annuncio". Parole rassicuranti quelle di mister Nello Miano
in attesa di definire ufficialmente il nodo della sua riconferma in panchina.
Un rebus che, nelle precedente tre stagioni, veniva risolto già
ancor prima terminasse la stagione in corso. Cos'è cambiato rispetto agli anni
scorsi? "Siamo reduci da un finale
di stagione stancante - prosegue Miano segnato soprattutto dal dispiacere
dell'episodio della gara Juniores sul campo del Real Aci (la lunga squalifica
di Cardillo, ndr). Un'amarezza non da poco per la nostra dirigenza, che intendeva onorare nel miglior modo possibile il titolo regionale 2013/14. Pertanto soprattutto il presidente Velardo ha
necessità di disintossicarsi e staccare la spina qualche mese, in attesa di
pensare alla stagione del 50° anniversario in vista del quale ha tanti
programmi ambiziosi, su tutti un possibile ripescaggio in Eccellenza. Io, per
quanto mi riguarda, mi sono già disintossicato".
E' lo stesso mister a spiegare con quali modalità: "Dallo scorso dicembre, in ogni fine
settimana, ho avuto modo di svolgere attività di volontariato presso la Casa
Circondariale di Gazzi. In pratica ho svolto due ore a settimana di scuola calcio,
a beneficio dei giovani detenuti di media sicurezza. Un'esperienza fantastica
conclusasi lo scorso martedì, con la partita di fine stagione
contro una rappresentativa del Cus Messina da noi vinta per 5 reti a quattro. E' stato bellissimo poter lavorare
con ragazzi ordinati e disciplinati che ti seguono alla lettera. La loro
emozione ha toccato anche me, nel constatare il tifo sugli spalti dei compagni
e la soddisfazione degli agenti di Polizia Penitenziaria. Se intendo proseguire
quest'esperienza - conclude Miano - ? Il Direttore della Casa Circondariale di
Gazzi vuole che io continui per un'altra stagione e, anche se ciò mi comporterà
ulteriori sacrifici (su tutti il dover viaggiare da Roccalumera, nonché i tanti
necessari ma sacrosanti controlli per l'accesso al carcere), penso valga
davvero la pena di vivere simili emozioni".
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